- Descrizione
- Donatori
Valigia Blu è uno spazio collettivo, senza pubblicità, senza paywall, senza editori.
Siamo nati nel 2010 con una mobilitazione dal basso per chiedere al TG1 la rettifica di una notizia falsa. Da quell’esperienza è nato un blog collettivo che negli ultimi 14 anni ha offerto un rifugio a chi è convinto che l’informazione svolga un ruolo centrale nei processi democratici. Attorno a quel rifugio è sorta una comunità, online e dal vivo, un tessuto di persone, conversazioni e umanissimi scambi che ci permettono di restare saldi e vigili, anche in tempi così difficili.
Dal 2015 sosteniamo questo progetto attraverso un crowdfunding e le donazioni di lettori e lettrici. Un credito di fiducia che ci permette di essere una comunità molto attiva, grazie anche alla presenza sui social e in particolare al gruppo Facebook aperto a chi ci sostiene attraverso il crowdfunding.
Possiamo contare su una vasta rete di collaboratori e collaboratrici, che conta ormai circa 150 persone. Un vero e proprio patrimonio di competenze ed esperienza, cui si aggiungono nuove firme di anno in anno.
Dal 2024 abbiamo inoltre inaugurato una sezione di eventi all’interno del Festival Internazionale del giornalismo di Perugia: Valigia Blu Live. Un’occasione per abbracciare dal vivo la nostra comunità, in un contesto diventato oramai un punto di riferimento internazionale per il giornalismo e il mondo dei media. Dove partendo dalle proposte delle persone che collaborano con noi e grazie alla loro presenza è possibile discutere e confrontarsi sui principali temi affrontati durante l’anno.
Forti di questo sostegno, abbiamo attraversato l’era digitale e gli anni dieci del nuovo millennio come un’era di cambiamenti, in cui le piattaforme e i giganti della tecnologia hanno avuto un ruolo importante, affiancandosi ai media tradizionali. Il nostro modo di affrontarli è sempre stato quello di cercare la precisione, il senso delle cose oltre il frastuono dell’istante. Ma poiché crediamo che l’informazione non sia un bene a sé stante, prendiamo posizione anche su temi importanti e cruciali, cercando un equilibrio necessario tra fatti e dimensione umana dei fenomeni.
Oggi ci troviamo in una fase molto più drammatica. Quell’era si è trasformata in una molto più caotica e incerta, e i suoi effetti si fanno sentire sulla vita di tutti i giorni. Ci si sente sopraffatti, ci si affaccia ai feed di notizie con orrore, paura, ansia continua. Oppure ci si allontana dall’ecosistema dell’informazione: ci si rifugia nel silenzio, nella dimensione personale e privata, ci si arrende a un senso di impotenza per le scarse o nulle prospettive pratiche per la nostra coscienza politica.
Questi mutamenti hanno coinvolto anche quelle strutture che pensavamo inscalfibili, o che davamo per scontate. Più che a problemi sempre più critici abbiamo assistito a un vero e proprio cambio di paradigma. Emblematica è la parabola di una piattaforma come Twitter, qualcosa che è al di là di ogni processo di trasparenza o accountability, e che pure si è svolto sotto i nostri occhi giorno dopo giorno. Con Elon Musk la piattaforma è passata dall’essere un riferimento per giornalisti, accademici e attivisti, a una vera e propria infrastruttura al servizio di spinte autoritarie, tanto da spingerci ad abbandonarla con il nostro account ufficiale.
Così, dove prima si cercavano certezze e punti fermi, oggi prevale il bisogno di chiarezza. Una rotta che permetta di navigare nel caos, più che un approdo a portata di clic. Proprio perché il nostro modello è sempre stato incentrato sulle persone e non sul profitto, siamo consapevoli di questa fase difficile poiché la viviamo in prima persona. Nel viverla, ci interroghiamo costantemente su come reagire, su come essere presenti attraverso il nostro lavoro e le persone che ci permettono di svolgerlo. Siamo creature sociali, abbiamo bisogno di comunicare e di parole, anche quando il mondo attorno a noi sembra deprezzarle sempre di più, o valorizzarle solo nella misura in cui diventano arruolabili per qualche crociata.
“Comunità” per noi significa creare reti attive per valorizzare ascolto, identità, dialogo. Proprio nei temi più difficili è importante ricordare che nessuno va lasciato indietro, o solo ed esposto alla bufera. Social network, scrittura, incontri, dibattiti: sono le forme di un progetto e di un’etica della partecipazione democratica che Valigia Blu ha incarnato sin dalla sua fondazione, e che intendiamo portare avanti finché avremo il sostegno di chi ci segue.
Di cosa ci siamo occupati nell’edizione 2024
L’edizione appena trascorsa di Valigia Blu ha raccolto una somma complessiva di 66.846,66 euro. Durante l’anno è stato poi possibile continuare a sostenere il nostro lavoro, senza però ricompense, e abbiamo raccolto una cifra totale di 73.847,66 euro.
Il 2024 è stato ancora un anno segnato da guerre, con una scala e un’intensità mai conosciute prima. Ucraina, Gaza, Libano, Siria, Sudan e Yemen sono state le aree più critiche dei fronti di guerra, cui vanno aggiunte contesti di emergenza umanitaria come l’Afghanistan.
“Pulizia etnica”, “genocidio”, “Terza guerra mondiale”: sono questi alcuni dei termini e dei concetti di un vocabolario sempre più d’uso nell’informarsi. Il tutto mentre le stesse colonne portanti del diritto internazionale sembrano vacillare, 75 anni dopo l’approvazione della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo. Armati di pazienza, cura e parole abbiamo lavorato per raccontare ciò che sempre più sconfina nell’indicibile, mettendo al centro di tutto l’elemento umano, e resistendo alle ondate di paura e odio, o al falso senso di sicurezza dell’apatia.
Il 2024 è stato anche l’anno in cui la crisi climatica è diventata evidente oltre ogni possibile indifferenza o negazionismo. Dalle alluvioni in Emilia Romagna alla crisi idrica in Sicilia, fino alla catastrofe di Valencia, assistiamo a una nuova normalità, figlia anche dell’inazione politica, dei ritardi dolosi nell’affrontare un’emergenza che ha visto la comunità scientifica recitare per decenni il ruolo di Cassandra. Si parla ormai di “adattamento” per gli effetti del cambiamento climatico, parallelamente alla necessità di una transizione ecologica non più rimandabile, che deve farsi carico anche della lotta alle disuguaglianze. Serve uno sforzo collettivo da parte di governi, organismi internazionali e grandi attori del settore privato: su questi temi, che riteniamo più cruciali che mai, abbiamo continuato e continueremo a informare.
Nel vocabolario dell’anno che si sta per concludere la parola “fascismo”, con le sue declinazioni, ha trovato sempre più spazio. In Europa crescono e proliferano partiti che si richiamano direttamente al periodo più buio del Novecento, così come politici che vi ammiccano ambiguamente. L’Austria è solo l’ultimo capitolo di un potere che ha imparato ad adattarsi al nuovo millennio per riproporsi con rinnovato vigore, mentre si guarda sempre più alla Germania, dove Alternative für Deutschland ha dimostrato di saper far presa in particolare tra le giovani generazioni.
Le sommosse xenofobe nel Regno Unito della scorsa estate hanno infine mostrato come possano abbattersi in modo repentino gli effetti di una saldatura consolidata tra militanti neofascisti, politica tradizionale e personalità di spicco, veri e propri “influencer” al servizio del caos e della disinformazione.
Le stesse elezioni americane che si sono appena concluse con la vittoria di Donald Trump lasciano pochi spazi agli ottimismi e interrogano la capacità di resistere delle comunità e dei sistemi democratici. Oltre settanta milioni di persone hanno detto convintamente aderito a una piattaforma politica che avrà conseguenze devastanti per i diritti delle donne, per le comunità più fragili ed esposte e per i diritti umani in generale. Con un Congresso a maggioranza repubblicana, un partito ormai a immagine e somiglianza del suo leader, e una Corte Suprema già responsabile dello storico ribaltamento di Roe vs Wade (decisione che ha aperto la strada alle leggi anti-aborto negli Stati a guida repubblicana), lo Stato di diritto in America sarà messo severamente a repentaglio, con conseguenze dolorose e durature.
Dell’Italia abbiamo raccontato il secondo anno del governo Meloni. Temi come l’immigrazione, le questioni di genere e i diritti delle donne, la libertà di stampa, il diritto al dissenso sono stati al centro dei nostri approfondimenti e dei nostri podcast. Il protocollo Italia-Albania ha segnato un punto di non ritorno sulla disumanità verso migranti e richiedenti asilo: si continua a esternalizzare la repressione, il più possibile lontano dall’opinione pubblica interna.
Siamo tra gli ultimi paesi in Europa per quanto riguarda i diritti LGBTQIA+, un dato che si traduce in un attivo peggioramento delle condizioni di vita di una comunità verso cui ci poniamo come alleati e come piattaforma pronta a lasciare i propri spazi a chi vive la repressione sulla propria pelle. L’attrito tra propaganda di governo e realtà ha guidato la nostra attenzione verso l’economia, affrontata ad ampio spettro, dalle questioni più tecniche ma fondamentali come il PNRR fino ai diritti dei lavoratori, senza fare sconti a nessuno, compresi i partiti di opposizione.
In un paese dove il sistema sanitario è sempre più in crisi strutturale, la corretta informazione in campo medico e scientifico è più vitale che mai. Per questo abbiamo dato spazio alle voci di esperti ed esperte capaci di portare chiarezza in un mare fin troppo spesso infestato dalla disinformazione. L’impatto delle tecnologie sulla salute mentale vive sempre sul filo del panico morale, mentre il proliferare di discussioni su temi come la neurodivergenza, dove c’è per fortuna maggior consapevolezza, rende fondamentale il sapersi orientare evitando i troppi facili miti al riguardo.
Come partecipare al crowdfunding 2025
Il vostro contributo al crowdfunding ci permetterà di sostenere Valigia Blu: il pagamento di chi collabora e i costi di gestione. Libri, agende, segnalibri, shopper e tazze personalizzate: sono solo alcune tra le ricompense tra cui potete scegliere. Quest’anno ci saranno anche le tazze SUPERpersonalizzate a seconda della squadra di appartenenza.
Come ogni anno, inoltre, chi donerà almeno 20 euro potrà fare richiesta di iscrizione al gruppo Facebook (qui per iscriversi). Si tratta di uno spazio sicuro per condividere spunti o commentare, anche confrontandosi direttamente con chi collabora a Valigia Blu. Le persone iscritte al gruppo potranno anche prenotare un posto garantito agli eventi di VB Live durante il Festival Internazionale del Giornalismo (a Perugia dal 9 al 13 aprile), così come partecipare alla festa che si terrà sabato 12 aprile 2025.
Dopo il 13 gennaio 2025 si potrà continuare a donare tutto l’anno, ma non saranno più disponibili le ricompense – sarà sempre però possibile chiedere l’iscrizione al gruppo Facebook per le donazioni sopra i 20 euro.
Potete donare usando PayPal o la carta di credito, oppure fare un bonifico (trovate tutti i dati nella colonna a destra in fondo alle ricompense).
Chi vuole donare con carta di credito può seguire le istruzioni come da immagine
Importante: Se su Facebook usate un nickname (diverso dunque dal nome e cognome con cui avete donato) e volete iscrivervi al nostro gruppo Facebook, dovreste comunicarcelo via mail, insieme alla mail che avete usato quando avete donato, scrivendo a info@valigiablu.it.
Puoi scegliere tra queste ricompense [le spedizioni sono possibili solo in Italia]
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Anonimo21-11-2024 01:29:18
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Giorgio Pozzi20-11-2024 23:28:58
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Anonimo20-11-2024 22:15:07
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Ciro Cattuto20-11-2024 20:59:28
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RICCARDO MARSELLI20-11-2024 20:58:06
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Giuseppe Procopio20-11-2024 20:53:28
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Paolo Arena20-11-2024 20:10:26
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Massimo Chierici20-11-2024 20:06:27
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Luca Zolo20-11-2024 19:14:19
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Angelo SORO20-11-2024 19:12:17