Valigia Blu è uno spazio collettivo di informazione, senza pubblicità, senza paywall, senza editori. Nel 2010 abbiamo dato vita a una mobilitazione per chiedere al TG1 la rettifica di una notizia falsa. Abbiamo stampato oltre 200mila firme e le abbiamo portate in una valigia blu davanti alla Rai, per dare al servizio pubblico la voce dei cittadini inascoltati. Da quella mobilitazione è nato un gruppo che ha dato vita al blog Valigia Blu, mosso dalla convinzione che essere cittadini informati sia basilare per una democrazia sana. Il nostro è un progetto indipendente senza scopo di lucro. Per sostenerlo economicamente, dal 2015 ogni anno ci affidiamo al sostegno della nostra community attraverso campagne di crowdfunding. Valigia Blu è qualcosa in più di uno spazio di informazione: è una comunità dove collaboratori e lettori possono confrontarsi e dialogare. In questi anni questo avveniva sui social e in un gruppo più ristretto su Facebook riservato a chi partecipa annualmente al crowdfunding. Ma ora cambia tutto. Questa, infatti, sarà l’ultima campagna di crowdfunding che ci vedrà usare Facebook e Instagram, le piattaforme social di Meta. Dopo aver lasciato nel 2024 X (ex Twitter), che Elon Musk ha trasformato in uno strumento di propaganda per l’internazionale dell’estrema destra, abbiamo infatti deciso di lasciare anche le piattaforme di Mark Zuckerberg. La sua adesione alla corte di Trump, infatti, rientra in un disegno politico che cambia completamente il paradigma politico ed economico, con conseguenze che non possono vederci come spettatori passivi, pena la restrizione, se non addirittura la perdita, dei nostri spazi democratici. Siamo nati sui social e siamo cresciuti attraverso di essi. Abbiamo creato amicizie e rapporti di lavoro splendidi, che ci hanno arricchiti come essere umani in un modo che altrimenti non avremmo potuto immaginare. Proprio questa esperienza ci ha portato a constatare che questi spazi non possono essere più la nostra casa, ma che anzi sono diventati qualcos’altro. Oggi le piattaforme sono sempre più spazi egemonizzati da ‘broligarchi’ decisi a sostenere l’agenda fascista trumpiana. Si è creata una saldatura inedita tra questi colossi e una forma di capitalismo mafioso che smantella ogni principio di trasparenza e regolamentazione. Questa alleanza mira in particolare a indebolire l’Europa, aggirare le sue regole, danneggiare le economie nazionali e colpire i diritti dei cittadini. Il tutto mentre la guerra ibrida che la Russia sta portando avanti contro il continente europeo è aumentata di intensità. Di fronte a tutto ciò ci sentiamo chiamati a resistere. Ma sia chiaro non è una forma di boicottaggio… Abbiamo compiuto una scelta per noi, e non contro Musk o Zuckerberg, verso cui non abbiamo certo il ruolo di opposizione politica. Vogliamo piuttosto essere attori protagonisti di un cambiamento nelle nostre vite digitali e decidere noi dove la nostra conversazione pubblica avviene, a quali condizioni e regole. Siamo esseri umani, e la storia dell’umanità è un libro fatto di infiniti esempi. Tra le sue pieghe troviamo l’esperienza di chi ha vissuto e vive l’informazione nei regimi o nelle democrazie più compromesse e imperfette. Dalle loro storie abbiamo imparato l’importanza di mantenere e preservare spazi di discussione. La consapevolezza che il giornalismo e la libera informazione non sono pilastri indistruttibili, ragion per cui occorre una manutenzione attiva delle loro fondamenta. Coerenti con questa visione, ci siamo dotati di una nuova casa digitale. Un luogo dove avere cura delle nostre vite digitali esattamente come quelle fisiche da stress continuo, abusi, violenze, provocazioni. Un luogo dove è possibile discutere e confrontarsi civilmente e nel pieno rispetto reciproco. Abbiamo sviluppato una piattaforma che ricorda il funzionamento dei gruppi privati su Facebook, ma sul nostro sito, senza dipendere da altri. E inoltre abbiamo sviluppato un’app per facilitare l’accesso al nuovo gruppo, che resta comunque raggiungibile dal sito. Disinformazione, odio e disumanità sono diventati strumenti politici impegnati a farsi egemonia culturale e a indebolire le nostre quanto mai fragili democrazie. Sono serviti a giustificare guerre, complicità e massacri, ma anche a negare diritti a intere categorie di cittadini entro i confini nazionali. Proprio per questo empatia, solidarietà, cura e connessione sono diventate allo stesso tempo forme di resistenza. Ecco perché alla comunità online affianchiamo dal 2023 una sezione al Festival Internazionale del Giornalismo di Perugia: VB Live, una serie di eventi legati dal bisogno di incontrarci, condividere e capire insieme il mondo che viviamo. Con una donazione, anche piccola, garantirai l’indipendenza di questo progetto, con la possibilità di entrare a far parte della nostra comunità. Se non conosci il nostro lavoro, o vuoi farti un’idea più precisa di cosa facciamo, di seguito ti parleremo brevemente di cosa abbiamo fatto nell’anno che sta per terminare. Di cosa ci siamo occupati nel 2025 Siamo ormai in una fase dove guerre sempre più devastanti – Ucraina, Gaza, Sudan – ridefiniscono in modo sempre più terribile le emergenze umanitarie. Realtà come “genocidio” e “carestia” compaiono nelle testimonianze degli operatori umanitari, nei rapporti degli organismi internazionali, nei sempre più difficili resoconti dei giornalisti. Abbiamo continuato a raccontare il più possibile queste tre realtà, in un mondo dove il diritto internazionale è sempre più sotto attacco. Lo abbiamo fatto cercando anche di superare la logica dello sterminio, dando spazio alle voci dissidenti, a chi rifiuta di essere complice o esecutore. Come avevamo purtroppo avvertito, l’elezione di Donald Trump ha impresso una deriva autoritaria senza precedenti agli Stati Uniti. Ad aver sconvolto l’opinione pubblica internazionale non è stata tanto la direzione intrapresa, ma la rapidità e la debolezza degli anticorpi democratici. Questa deriva ha finito per colpire anche l’architettura del diritto internazionale. Gli autocrati si sentono più forti e più impuniti; tra una sponda e l’altra dell’oceano partiti di estrema destra si prendono a esempio su come erodere libertà fondamentali. Una dinamica che è segno dei nostri tempi, e che interroga anche come media o partiti tradizionalmente di sinistra debbano imparare dai propri errori. In gioco, infatti, non c’è la direzione politica di singoli Stati, dell’Unione Europea o di organismi internazionali. La posta in palio, presa direttamente d’assalto alla luce del sole, è la tenuta dell’idea di democrazia così come la conosciamo. Imperfetta e migliorabile nelle sue forme concrete, eppure così strenuamente difesa e invocata dalle piazze di paesi come Serbia o Georgia. Paesi che fin troppo spesso snobbiamo, perché non funzionali ai nostri meccanismi identificativi, o a un ecosistema della notizia dominato dall’eterna polemica del giorno. Abbiamo seguito da vicino le manifestazioni drammatiche del cambiamento climatico, che nel 2025 ha visto aumentare gli eventi ambientali catastrofici e l’amministrazione Trump attaccare e smantellare il sistema scientifico. Questa estate ci ha portato però anche un segnale di speranza con il parere consultivo della Corte Internazionale di Giustizia. Una vittoria per il nostro pianeta che sancisce il diritto a un ambiente sano come obbligo vincolante, così come le responsabilità legali degli Stati nel mitigare i danni climatici. L’anno che va chiudendosi ci ha visto inoltre esplorare la complessità dell’intelligenza artificiale, dai problemi che pone in ambito etico e lavorativo, al modo in cui sta cambiando le nostre società. Il lavoro è sempre una costante tra i temi di cui ci occupiamo, con un occhio al piano dei diritti da tutelare e delle politiche che potrebbero giovare al paese. In tema di diritti, ci siamo occupati di immigrazione, in particolare per la disastrosa gestione del governo Meloni. Il fallimento annunciato dei centri in Albania, figlio di politiche e ideologie centrate sulla xenofobia, è solo uno dei tanti aspetti del razzismo strutturale che nel nostro paese non viene mai affrontato, a partire dai CPR. Come sempre abbiamo dato rilievo alle questioni di genere e ai diritti LGBTQIA+. C’è infatti un filo che unisce i movimenti contro i diritti riproduttivi a quelli contro le persone LGBQTQIA+. Un filo attraverso cui passano cospicui finanziamenti che sostengono una propaganda efferata, nascosta dietro lo spauracchio “dell’ideologia gender” e che vuole estendere il controllo dei corpi in nome “della vita”. Un disegno che ormai vede certe realtà sempre più inserite nelle scuole, rendendo così più difficile qualunque percorso di educazione sessuale e all’affettività. Corollario di questa agenda e delle carenze formative è il tema della violenza di genere, che dall’adolescenza in poi dovrebbe spingerci a interrogare i nostri modelli di mascolinità per meglio contrastarla. Il 2025 ci ha ricordato che c’è ancora molta strada da fare, anche per effetto di un disprezzo attivo verso le donne che viene ormai promosso come valore da esibire. Noi proveremo sempre e nonostante tutto a dare il nostro contributo per spostare l’asticella della civiltà nella direzione del progresso. Lo abbiamo fatto nel corso di quest’anno grazie a una rete di oltre 150 persone che collaborano con noi (anche in inglese), e continueremo a farlo finché ci sosterrà la fiducia di chi ci segue. Come ci si iscrive alla app e alla community Potete trovare la nuova piattaforma online dedicata alla Community sia su web che sulle nostre App (iOS e Android). L’app è aperta a tutti mentre la community è accessibile solo a chi contribuisce al crowdfunding con una donazione di almeno 20 euro. Se avete donato dai 20 euro in su potete procedere alla richiesta di accesso e registrazione dal link: https://community.valigiablu.it/register/ Le richieste pervenute verranno valutate dallo staff e analizzate appena possibile, ovviamente vi supportiamo sempre via mail all’indirizzo: info@valigiablu.it In sintesi, mentre per l’app non c’è bisogno di loggarsi, per la community sì e serve richiesta di accesso, login con username e password (necessaria solo la prima volta). È un po’ come quando ci siamo iscritti a FB. Come partecipare al crowdfunding 2026 Il vostro contributo al crowdfunding ci permetterà di sostenere Valigia Blu: il pagamento di chi collabora e i costi di gestione. Libri, agende, segnalibri, shopper e tazze personalizzate: sono solo alcune tra le ricompense tra cui potete scegliere. Come detto, chi donerà almeno 20 euro potrà fare richiesta di iscrizione alla nostra Community. Le persone iscritte al gruppo potranno anche prenotare un posto garantito agli eventi di VB Live durante il Festival Internazionale del Giornalismo (a Perugia dal 15 al 18 aprile), così come partecipare alla festa che si terrà sabato 18 aprile 2026. Dopo la chiusura della campagna crowdfunding si potrà continuare a donare tutto l’anno, ma non saranno più disponibili le ricompense – sarà sempre però possibile chiedere l’iscrizione alla Community per le donazioni sopra i 20 euro. Potete donare usando PayPal o la carta di credito, oppure fare un bonifico (trovate tutti i dati nella colonna a destra in fondo alle ricompense). Chi vuole donare con carta di credito può seguire le istruzioni come da immagine. Come partecipare al crowdfunding 2025 Il vostro contributo al crowdfunding ci permetterà di sostenere Valigia Blu: il pagamento di chi collabora e i costi di gestione. Libri, agende, segnalibri, shopper e tazze personalizzate: sono solo alcune tra le ricompense tra cui potete scegliere. Quest’anno ci saranno anche le tazze SUPERpersonalizzate a seconda della squadra di appartenenza.
Come ogni anno, inoltre, chi donerà almeno 20 euro potrà fare richiesta di iscrizione al gruppo Facebook (qui per iscriversi). Si tratta di uno spazio sicuro per condividere spunti o commentare, anche confrontandosi direttamente con chi collabora a Valigia Blu. Le persone iscritte al gruppo potranno anche prenotare un posto garantito agli eventi di VB Live durante il Festival Internazionale del Giornalismo (a Perugia dal 9 al 13 aprile), così come partecipare alla festa che si terrà sabato 12 aprile 2025.
Dopo il 13 gennaio 2025 si potrà continuare a donare tutto l’anno, ma non saranno più disponibili le ricompense – sarà sempre però possibile chiedere l’iscrizione al gruppo Facebook per le donazioni sopra i 20 euro.
Potete donare usando PayPal o la carta di credito, oppure fare un bonifico (trovate tutti i dati nella colonna a destra in fondo alle ricompense).
Chi vuole donare con carta di credito può seguire le istruzioni come da immagine
Importante: Se su Facebook usate un nickname (diverso dunque dal nome e cognome con cui avete donato) e volete iscrivervi al nostro gruppo Facebook, dovreste comunicarcelo via mail, insieme alla mail che avete usato quando avete donato, scrivendo a info@valigiablu.it.
Puoi scegliere tra queste ricompense [le spedizioni sono possibili solo in Italia]
Libri
Segnalibro Gatto
Agenda
Shopper Valigia Blu
Custodia Impermeabile Cellulare
Amaca Gonfiabile
Tazza Valigia Blu
Tazza Valigia Blu #TEAM00
Tazza Valigia Blu #BRIGATACENTESIMI
Tazza Valigia Blu #GANGPALINDROMA